AST AP: L’inizio della fine della Sanità Pubblica
L’AST di Ascoli Piceno sarà in grado di continuare a garantire cure gratuite a tutti?
Il sistema sanitario, fondato sull’articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute come diritto fondamentale e garantisce cure gratuite agli indigenti, è ancora sostenibile? Sottofinanziato, devastato dalla carenza di medici e infermieri e alle prese con difficoltà crescenti, nonostante la straordinaria prova data durante la pandemia, l‘AST di AP è sull’orlo del collasso.
Le liste di attesa aumentano in modo insostenibile, i Pronto Soccorso sono al collasso, e il territorio è abbandonato mentre i medici di famiglia diminuiscono costantemente. Questo costringe molti cittadini del Piceno a rivolgersi al privato, che ha già avuto in appalto dal pubblico un numero importante di prestazioni, o a rinunciare alle cure, sia per motivi economici che per l’impossibilità di accedere ai servizi pubblici.
Come se non bastasse, con le determine 153 e 158, l’AST AP ha avviato la procedura di affidamento del servizio di somministrazione di lavoro a tempo determinato per infermieri, per un importo di 139.250,00 euro + IVA, a causa di carenze eccezionali e imprevedibili.
Come Sindacato, denunciamo con forza l’uso di contratti di somministrazione e la tendenza all’esternalizzazione dei servizi. Questa scelta irresponsabile porterà a turni di lavoro insostenibili per i nostri infermieri, aumentando il rischio di errori clinici e infortuni.
Una situazione simile non si era mai verificata in passato, e la Direzione dell’AST AP si è dimostrata inadeguata a programmare e gestire come fanno tutti gli altri ospedali. Una direzione valida deve essere in grado di prevedere e affrontare le assenze improvvise, gli infortuni e le aspettative, utilizzando i dati statistici disponibili. In una organizzazione sanitaria gli “imprevisti” sono la normalità e questa mancanza di gestione è assolutamente inaccettabile e pericolosa.
Ricordiamo alla Direzione che esistono già due graduatorie per infermieri ancora valide, una a tempo indeterminato e una a tempo determinato, che potrebbero essere utilizzate per coprire le necessità di personale. Inoltre, non dobbiamo dimenticare la terza graduatoria relativa alla mobilità extra AST, il cui bando è scaduto il 20 maggio ( ancora deve essere pubblicata).
Chi è responsabile di questo disastro? Chi ha permesso che tutto ciò accadesse?
È da folli continuare a sostenere che “va tutto bene”.
La Classe Politica Regionale ha grandi responsabilità: da anni promette sostegno ma attua tagli devastanti alla spesa pubblica.
La Direzione attuale però ne ha anche di maggiori, e questi sono i risultati dopo solo un anno:
1. Carenza cronica di personale infermieristico e OSS.
2. Migliaia di ore di straordinario non pagate.
3. Migliaia di giorni ferie non usufruite.
4. Mancati riposi e 15 ore consecutive di lavoro
5. Rischi clinici altissimi.
6. Utilizzo di agenzie interinali.
7. Buoni pasto.
8. Tempo per indossare la divisa da retribuire dal 2018.
9. Assunzioni da graduatorie (due attive per gli infermieri e una da pubblicare).
10.COT aperte con lo stesso personale.
11.Ordini di servizio e trasferimenti tramite WhatsApp.
12.La nuova figura dell’OSS Trottola (un solo OSS per tre reparti complessi).
13.Patologia neonatale e MURG con un solo infermiere.
14.Un solo tecnico di radiologia di notte.
15.Nefrologia dimezzata come posti letto.
16.Urologia mai riaperta e il secondo piano della RSA di Offida ancora chiuso.
17.Contratti di lavoro a tempo determinato per 3 mesi, mentre altri ospedali da 6 o 12 mesi subito agli infermieri ed OSS.
18. Pagamento della Produttività 2023
19.Pagamento delle festività infrasettimanali anno 2023
20. Pubblicazione della Graduatoria mobilità Extra AST
21.Etc…
La classe Politica Regionale TUTTA e i Sindaci del Piceno devono adottare soluzioni più sostenibili e rispettose delle esigenze della popolazione, delle professionalità interne e delle risorse pubbliche.
È necessario valutare anche un “cambio della cabina di regia” di questa AST di Ascoli Piceno, che fa acqua da tutte le parti. Altrimenti, sarà l’inizio della fine della sanità pubblica, considerando amaramente che abbiamo già percorso un bel pezzo di strada.
Con rabbia e determinazione per un cambiamento urgente.
NurSind